Cosa succede in Emilia-Romagna

Bene, voglio raccontarvi cosa succede in Emilia-Romagna, riguardo il D.S.U.
All'insediamento del nuovo Consiglio degli Studenti ci hanno chiesto di nominare 4 ragazzi che andassero nella Consulta Regionale per il D.S.U. mostrandoci la nuova legge regionale che regolava la costituzione della nuova Azienda Regionale D.S.U.
Noi abbiamo eletto 4 di noi (in realtà, non voglio dire per colpa di chi, 2 dell'UdU tra cui io e 2 CLini), senza sapere niente, o quasi, della nuova azienda.
Da quando abbiamo saputo nella nostra associazione di questa novità, ci siamo sempre opposti, e le ragioni sono molto semplici.
Il punto cardine della nostra opposizione è il trasferimento di tutto il centro di potere per il diritto allo studio a Bologna, privando le università sparse in tutto il territorio regionale, delle aziende locali. La figura del Front Office scomparirà, sostituita dalla multimedialità di Internet (come se i problemi degli studenti fossero tutti ugali), o ancora, come ci aggiorna l'ultima ansa, da un call-center. In pratica, se io avessi un qualsiasi problema che non rientra tra le FAQ del sito dell'azienda, dovrei semplicemente recarmi a Bologna: e solamente per far presente il mio problema, non per vederlo risolto.
Ci siamo rifatti, per la nostra critica, all'azienda D.S.U. laziale che ha visto un percorso simile al nostro e, puntualmente fallimentare. Infatti l'azienda della regione lazio ha chiuso i battenti poco tempo dopo la sua nascita, riportando lo stato delle cose al vecchio metodo, pur mantenendo il centro direttivo nella capitale.
La mancanza di informazioni dettagliate riguardo la struttura della nuova azienda ha portato a molti dibattiti all'interno della nostra associazione, e anche con i ragazzi delle altre università (soprattutto di Bologna), per il si o il no all'azienda. In pratica dibattevamo sulla base solo di supposizioni.
La copertura totale delle borse di studio di quest'anno, poi, non fa altro che peggiorare la posizione di noi rappresentanti. Infatti gli studenti sono contenti di ricevere i soldi della borsa, ma non valutano le conseguenze a medio e lungo termine. Il pagamento delle borse solo per zittire la critica contro l'azienda porterà in breve tempo all'assenza assoluta di fondi.
Ma c'è da dire che una battaglia l'abbiamo vinta: siamo riusciti ad ottenere un rappresentante nel CdA dell'azienda. Si, perché non era in preventivo la presenza di neanche uno studente all'interno del CdA di una azienda che si occupa di fornire servizi agli studenti.
Mi giunge, proprio mentre sto scrivendo, la chiamata del presidente del Consiglio degli Studenti che mi informa che oggi pomeriggio si è tenuta la TERZA riunione del Consiglio di Amministrazione dell'azienda regionale D.S.U. e mi chiedo come facciano a fare un consiglio senza il rappresentante degli studenti. Infatti non vi ho detto che ancora non siamo stati mai convocati per l'insediamento nella Consulta Rergionale degli studenti, quindi, non abbiamo ancora avuto la possibilità di eleggere il nostro rappresentante nel CdA (che per altro, visti i numeri, sarà CLino). I fatti quindi dimostrano che l'azienda va avanti senza preoccuparsi di coloro di cui si occupano.
Una cosa mai accaduta prima in Italia, per costituire questa azienda ci sono voluti nientemeno che due mesi (e quelli estivi!). E voi che pensavate che la burocrazia rallentasse il sistema!
Fortuitamente a Pisa ho avuto l'onore di conoscere il presidente della nuova azienda regionale, il prof. Merighi, che molto gentilmente mi ha chiesto il numero di cellulare e se lo è segnato sulla prima pagina del quotidiano che aveva sotto braccio. Adesso, io non so che fine abbia fatto quel giornale, ma so che non mi è arrivata alcuna chiamata, anzi, come vi ho detto prima, nessuna comunicazione formale per l'insediamento nella consulta.
Le cose mi convincono semrpe di più a credere che tale nuova azienda non porterà i frutti di cui tanto si fa vanto. Spero per tutti gli studenti che le mie siano solo "supposizioni": le verificheremo se e quando saremo convocati in consulta.

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