J'accuse

In una semideserda aula del Polo delle Scienze Sociali dell'Università degli Studi di Firenze si è tenuta oggi una assemblea indetta dai rappresentanti degli studenti del corso di laurea in Media e Giornalismo (Classe XIV) della facoltà Cesare Alfieri dell'Ateneo Fiorentino. L'assemblea si è trasformata in una autentica conferenza stampa da parte dei cosiddetti rappresentanti i quali hanno esposto, in maniera quasi entusiastica, le magnifiche novità che verranno dall'applicazione dei decreti Mussi nell'Università di Firenze. L'operazione, per quanto riguarda la facoltà di Scienze Politiche, consiste nella cancellazione della Classe XIV che risorgerà sotto forma di Laurea in Scienze Politiche con un lieve indirizzo verso la comunicazione. Questo è un aspetto di una razionalizzazione complessiva che, tra l'altro, porterà all'eliminazione dei professori con contratto a progetto a partire dal prossimo Anno Accademico. Essendo parecchi docenti assunti a progetto titolari di cattedre anche in corsi obbligatori di Media&Giornalismo ed essendoci ancora parecchi studenti da laureare sotto l'ordinamento della Classe XIV, come potranno questi ragazzi conseguire il numero di crediti necessari a raggiungere una laurea di primo livello? Tutto è vago e misterioso. Inoltre, non è molto chiaro in cosa saranno laureati i ragazzi che dal prossimo anno si iscriveranno a Scienze Politiche con l'idea di fare i giornalisti. Ancora di più, non è chiaro come faranno questi ragazzi a specializzarsi in materie della comunicazione magari al di fuori dell'Ateneo Fiorentino: Firene non è l'ombelico del mondo e, magari, tanti studenti non hanno intenzione di rimanerci fino al termine del loro corso di studi. Tuttavia, al di là di questi sofismi, il vero scandalo è la dimostrazione di servilismo messa in scena dagli organizzatori di questa assemblea. Non tenere conto dei problemi che questa razionalizzazione porterà e che sono sopra elencati ma, soprattutto, rispondere in maniera evasiva agli interrogativi posti dai presenti rifugiandosi dietro improbabili e infantili scuse tipo "Noi studenti non contiamo un cazzo" oppure, "L'abbiamo fatto per voi, nell'interesse di tutti" ha dimostrato come la rappresentanza studentesca media nelle università italiane non sia all'altezza del compito. Soprattutto, noi studenti paghiamo un saccco di tasse. Ne paghiamo parecchie, soprattutto a Firenze e non è che il nostro ateneo navighi in acque finanziariamente buone. Sarebbe bastato minacciare di non pagare le tasse e, sicuramente, l'indirizzo amministrativo se non politico dell'Ateneo avrebbe preso un'altra direzione. Ma questa operazione non è possibile perchè è sulla finanza universitaria che i movimenti studenteschi fiorentini vivono. E' con la finanza universitaria che vengono pagate centinaia di iniziative l'anno e, quando l'università non eroga contanti, magari fornisce stanze e, in generale servizi che hanno sicuramente un valore economico. A questo punto, vengono spiegate due aspetti di questo ragionamento: in primo luogo, la parola "servilismo" in secondo, le scuse che anniamo definito "improbabili" e "puerili". Un corso di laurea sta per scomparire e la stessa fine rischia di fare un ateneo con una storia e una tradizione. Noi studenti siamo in attesa di novità mentre i nostri soldi che, magari, rappresentano dei sacrifici fatti da genitori che vivono lontano da Firenze, continuano a sostenere un ateneo e la sua rete clientelare. Io credo che qualcosa si possa fare, che si possano migliorare le cose nell'università italiana. Tuttavia, è necessario che una buona parte di chi rappresenta gli studenti abbia una visione del mondo universitario più chiara. Anzi, è necessario che chi rappresenta gli studenti la sviluppi, una visione del mondo universitario in quanto, senza questo primo passo, sarà difficile interpretare davvero le necessità degli studenti. Sicuramente tanti rappresentanti faranno bene il proprio lavoro. Sicuramente queste sono generalizzazioni che non riflettono in modo pieno la realtà. Ci sono miliardi di frasi da scrivere iniziando con "sicuramente" , ma la realtà rimane sotto gli occhi di tutti e non è che le chiacchiere possano cambiare una situazione che sicuramente ha dei responsabili ben precisi i quali sono certamente esponenti del mondo accademico, ma, altrettanto certamente, esponenti del mondo studentesco troppo impegnati in tatticismi prori deii partiti di trenta o quaranta anni fa. E' ora di svegliarsi. Noi studenti contiamo. Siamo noi che, con i nostri soldi e con le nostre iscrizioni, teniamo per le palle il sistema. E' ora che comincuiamo a servirsi di questo potere servendocene in maniera giusta.

Francesco Piccinelli - Università di Firenze

1 commento:

flavio gruppo kos ha detto...

diritti diritti diritti...nel sito dell'udu manca solo un articolo che sostenga la necessità che lo stato assegni una laurea al momento della nascità così come fa con il codice fiscale...
il sindacato deve fare il sindacato ma deve sul serio, e non fare la succursale di qualche noto partito politico, il sindacato deve fare gli interessi degli studenti e non portare avanti IDEOLOGIA CATASTROFICA DI PARTITO in cui sembra che tutto il mondo universitario stia per crollare

non va bene il numero chiuso...bene alternativa? perchè voi come sindacato dovete avere l'onestà di informare gli studenti che l'italia non può diventare un paese di medici, avvocati e giornalisti...non c'è posto per tutti in queste professioni e soprattutto nelle professioni mediche dove la qualità della didattica è fondamentale...e quale qualità volete garantire se torniamo cme nel passato con il primo anno di medicina con 1200 studenti in aula a tentare di seguire lezioni di anatomia?!!

tagli all'università...è vero ma non dite che però i soldi ci sarebbero basta che si cominci a tagliare gli stipendi dei professori...perchè i tagli si fanno dappertutto...ma i professori ordinari costano allo stato 283,49 euro all'ora...ma cosa faranno mai questi professoroni per meritarsi tanto!!! sapete cosa fanno, mandano a fare lezione gli assistenti e loro stanno chiusi nei loro uffici ad inventarsi finte ricerche scientifiche volte solo a giustificare la loro stessa esistenza.
se tutto questo sapere, tutto questo intellettualismo servisse a qualcosa perchè viviamo in questa italia?

rappresentanza studentesca: io sono eletto nel consiglio di facoltà della facoltà di medicina a pavia quando vado ai consigli la situazione è questa circa trenta studenti rappresentati, circa trecento professori...si vota solo per ratificare decisioni prese al di fuori del consiglio che spesso gli studenti ignorano...ma vi pare che così si possa fare rappresentanza? se gli studenti fossero contrari ad un provvedimento non hanno nemmeno i numeri per fare opposizione, siamo il 15% del cosiglio...dove vogliamo andare?
è ora di ricominciare a manifestare, far sentire in altre sedi esterne la nostra voce... gli organi di rappresentanza studentesca sono solo un contentino con i quali si illudono gli studenti di essere rappresentati anche se in realtà non lo sono!!!!!!!!!!!!!
prendiamo un caso limite: se ci fosse un caso limite in cui un professore frustrato e nevrotico cominciasse a bocciare a caso studenti solo perchè li odia(e non è tanto un caso limite)...credete che i rappresentanti riuscirebbero a farlo cacciare!!! io non credo...in italia molti pazzi sono pagati 283,49 euro all'ora!!