Alla ricerca della.....RICERCA!!!!

Compagni e compagne,
colgo l'invito fatto da un membro dell'esecutivo Nazionale, nonchè mio amico, e scrivo su questo nuovo blog che a mio parere potrebbe essere un'interessante piattaforma per la raccolta dei problemi esistenti nei vari ambiti territoriali. Oggi vorrei porre l'attenzione su un problema che non riguarda gli universitari in qualità di studenti ma potrebbe riguardare loro in una futura ottica di continuazione del percorso accademico formativo: sto parlando dei ricercatori!!
Noi tutti sappiamo quanto sia importante la ricerca all'interno delle università, non solo per l'università in sé, vista come luogo di conoscenza e formazione, ma soprattutto per la nazione e il mondo in generale. Attraverso la ricerca l'uomo progredisce, migliora la sua condizione e se la ricerca è condotta bene e con motivazioni forti, può anche alleviare le sofferenze di chi è meno fortunato. La ricerca è il pilastro portante della conoscenza passata e futura, scienza su cui si fonda l'esistenza umana e strumento indispensabile per il progresso. Ma allora perchè questa "pratica" non viene nobilitata? L'Italia in questo panorama riveste un ruolo del tutto particolare: ha i ricercatori tra i migliori al mondo ma investe nella ricerca una parte irrisoria della ricchezza nazionale. Basti pensare che un Paese come la Svezia investe in ricerca il 3,5 % del PIL, mentre l'Italia solo l'1,1%, che fa si che sia all'ultimo posto tra i Paesi dell'OCSE. Non c'è quindi da mevavigliarsi se molti di loro decidono di cercare fortuna all'estero dove le condizioni di lavoro sono migliori. In questo quadro sconfortante si ci aspetterebbe un aiuto dal Ministero che invece che fa? Preferisce stabilizzare il personale tecnico-amministrativo delle università e lasciare fuori da questa regolarizzazione proprio i ricercatori!!!! E' paradossale pensare che chi con sacrifici e studi cerca di far progredire il Paese, con un misero stipendio (1200 euro al mese!!), non venga regolarizzato con la prospettiva che da un giorno all'altro, alla fine del contratto, possa essere messo alla porta per esigenze di bilancio o per esubero di personale!! Per carità non voglio criticare la decisione di stabilizzare i precari amministrativi, ma lasciatemi dire che non vedo perchè i ricercatori non possono essere trattati alla stessa stregua!!! Con ciò spero che con la manifestazione che ci sarà domani a Roma (10 Dicembre) il Ministro Mussi ci ripensi e dia la possibilità a questi giovani (eufemismo visti i dati sull'età media di un ricercatore: 46 anni!!) di svolgere serenamente il proprio lavoro facendo progredire il nostro Paese e l'uomo in generale.

Vincenzo Scorza
Sinistra Universitaria_UDU Perugia

1 commento:

Unknown ha detto...

Bravo Vincenzo!
Hai toccato un punto dolente che sta a cuore anche a me.
Il sistema della ricerca è veramente in crisi e nessun governo del nostro paese sta rispettando gli obiettivi fissati a Lisbona, tra cui la soglia minima del 3% del PIL all'istruzione ed alla ricerca. non c'è da stranizzarsi se nei rapporti OCSE siamo ultimi!

Ma la cosa che mi fa più imbestialire è che neanche i pochi fondi che sono destinati a progetti di ricerca vengono gestiti bene! Sento racconti di neolaureati pagati 500€(neanche il rimborso delle spese praticamente) per progetti di ricerca che ne costano 5000! E il resto? Dove va a finire? A chi non ha svolto il lavoro ma semplicemente commissiona ed aspetta i risultati?

Penso che se tutti fossimo più consapevoli di quello che succede nei nostri dipartimenti saremmo tutti più incazzati.

Saluti a tutti!
Silvio La Blasca
UDU Palermo