Aspetto dell’accesso programmato 2007 - 2008
Care ragazze e cari ragazzi,
la speranza di sensibilizzare sempre di più alla battaglia contro l’accesso programmato, da anni patrimonio culturale della nostra organizzazione, e il desiderio di rendervi partecipi del cammino fatto in questi mesi contro le distorsioni e le illegalità che imperversano nelle nostre università ci spingono a rivolgerci direttamente a tutti voi con questa nota.
Vogliamo infatti trasmettervi tutto l’impegno e la dedizione che dedichiamo a questa campagna di legalità che speriamo possa andare a beneficio di tutti gli studenti e che si riconduce nell’ambito di una ben più ampia battaglia per i diritti degli universitari.
Come sapete, ormai da diversi anni l’istruzione universitaria è diventata un privilegio di pochi e non un DIRITTO di tutti. Ciò in palese contrasto con le previsioni della nostra Carta Costituzionale.
La normativa attualmente in vigore impedisce che tale diritto possa essere effettivamente esercitato da tutti gli studenti ed ostacola l’accesso al sapere.
L’istruzione - anche universitaria – è un bene prezioso per tutti noi, sviluppa le nostre attitudini, favorisce la formazione della nostra personalità, contribuisce a renderci “più uguali” o, almeno, ad attenuare le disuguaglianze sociali, dandoci anche la possibilità di conoscere meglio i nostri doveri e diritti di cittadini.
Sviluppo della persona, uguaglianza, partecipazione alla vita pubblica, diritto al lavoro, sono tutti fini che la Costituzione assegna alla nostra Repubblica, imponendo altresì il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, ivi compreso – a nostro avviso - il diniego all’istruzione universitaria.
Ebbene, l’UDU si sta battendo, e continuerà a farlo, in nome di questi principi e a tutela di tutti gli studenti, nonostante le difficoltà e le norme illegittime adottate anche di recente con il chiaro obiettivo di arrestare la nostra battaglia.
Ciò che ci spinge ad andare avanti è la certezza che l’attuale sistema di accesso alle università sia assolutamente ingiusto e illegittimo, annulli il diritto di autodeterminazione impedendo ai ragazzi di scegliere liberamente il proprio futuro; preservi le “caste” professionali, protegga interessi e privilegi particolari a discapito delle potenzialità e capacità di tanti altri studenti.
Ciò danneggia i singoli meritevoli e volenterosi, impoverisce la società italiana e affievolisce la speranza della crescita culturale ed economica dello Stato.
Respingiamo con forza l’idea che limitare l’accesso alle università garantisca una migliore didattica e una formazione professionale più completa: un tale assunto porta alla conseguenza aberrante di elidere quella parte della domanda eccedente la disponibilità delle strutture esistenti piuttosto che adeguare le struttura universitarie alla domanda di formazione.
Ribadiamo che la scelta della istituzione del numero chiuso è assolutamente arbitraria, non supportata da alcun presupposto normativo, dettata da una valutazione esclusivamente “politica” delle università e a nulla valgono i riferimenti alla normativa europea che ad avviso di alcuni costringerebbe lo Stato italiano a dotarsi dell’accesso programmato.
Deve quindi essere combattuta con forza ogni forma di limitazione del sapere spesso dovuta a interessi particolaristici e di natura finanziaria, che conduce inevitabilmente verso una forma di istruzione universitaria di carattere non pubblico ed elitaria.
Forti di questi principi anche quest’anno abbiamo messo in atto una serie di azioni contro le prove selettive per l’anno accademico 2007-2008, delle quali -di seguito- Vi forniamo notizia in modo dettagliato, pregandovi di attenervi solamente ai nostri comunicati e ai nostri chiarimenti.
PSICOLOGIA
Sono stati presentati alcuni ricorsi relativi alla Facoltà di Psicologia di cui uno collettivo per le lauree specialistiche ed uno individuale per la laurea triennale ove è stato scientemente coinvolto l’ultimo collocatosi in graduatoria.
I ricorsi, ivi compreso quello collettivo, sono stati vinti con conseguente ammissione degli studenti ai suddetti corsi di laurea; in modo particolare è stata ribaltata una recente pronuncia del Consiglio di Stato, organo gerarchicamente superiore al Tribunale Amministrativo adito, mediante la quale numerosi Atenei italiani avevano legittimato l’istituzione dell’accesso programmato.
Per quanto concerne la laurea specialistica è stata accolta la nostra interpretazione fondata sulla illegittimità dell’istituzione dell’accesso programmato per i corsi di laurea biennali.
Tali vittorie diverranno importanti riferimenti giurisprudenziali sull’accesso programmato sia per le lauree specialistiche, sia per tutti gli altri corsi di laurea e rappresenteranno delle linee di confine per tutte le prossime iniziative contro il numero chiuso.
MEDICINA E CHIRURGIA
Il 4 settembre 2007 si è svolta presso le Università la prova di ammissione al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia articolata su ottanta quesiti.
L'analisi dell'elaborato da parte del nostro pool di periti e di autorevoli esponenti del mondo accademico e scientifico ha immediatamente posto in essere la errata formulazione di molteplici domande e delle risposte che in alcuni casi si presentavano anche errate.
Con due mere comunicazioni apparse on line il MIUR annullava dapprima il quesito n. 79 e poi il n. 71 “in quanto sono possibili più risposte tra le opzioni indicate”. Il quesito n. 71 con le relative risposte però era già apparso in modo identico nel test di ingresso dell’anno accademico 2005-2006, e all’epoca non era stato annullato.
Sui due quesiti annullati e sugli altri errati individuati da un pool di periti gli aspiranti medici hanno dedicato tempo prezioso per tentare di risolverli.
La posizione di quest’anno del MIUR, oltretutto, non è stata coerente nemmeno con quella tenuta nell’anno accademico 2004-2005 relativamente al quesito n. 15 per il quale vennero riconosciute due risposte esatte, e - anziché procedere all’annullamento del quesito - fu statuito di considerare entrambe le risposte valide. Le irregolarità denunciate dagli studenti, di rilevanza anche penale, ci hanno così indotto a presentare un ricorso nazionale diretto all'annullamento della prova.
L’udienza del 29 novembre 2007 è stata rinviata dalla sezione III bis del Tar del Lazio al 20 dicembre 2007 a seguito dell’emanazione del cosiddetto decreto “blocca ricorso Udu”; è stato così necessario impugnare con motivi aggiunti tale decreto al fine di consentire la corretta prosecuzione della controversia.
L'emanazione di questo decreto ex post, a nostro avviso illegittimo e di carattere meramente confermativo, ha determinato una inversione di tendenza anche da parte di quei pochi Tar che avevano concesso le prime sospensive, come nel caso di Napoli dove ai nostri ragazzi è stato di fatto negato l'accesso all'università riformando i provvedimenti ottenuti.
Contemporaneamente, a seguito di molteplici accessi agli atti esperiti dall’Udu con notevole insistenza presso la Direzione dello Studente del Miur, abbiamo preso cognizione di gravissime irregolarità procedurali poste in essere dalla Commissione che ha formulato la prova contestata. La predetta Commissione, da quanto è emerso da tale accesso agli atti, pare abbia distrutto tutti i file e il materiale cartaceo relativo alle sedute che hanno portato all’elaborazione dei quesiti. Tale gravissimo comportamento ministeriale non ci consente – ad oggi - di valutare l’iter logico ed istruttorio che ha portato alla formulazione delle domande, con particolare riferimento a quelle da noi contestate tramite l’ausilio di una relazione peritale.
Anche il suddetto provvedimento e l'esito di tale accesso agli atti, ove si attesta la sopraesposta distruzione del materiale ed ove vi è un espresso diniego a produrre il decreto ministeriale di nomina della tanto declamata commissione, sono stati a loro volta impugnati.
All’udienza del 20 dicembre 2007 il Tar del Lazio ha poi rinviato al merito della causa e ad oggi non sono esattamente prevedibili i tempi tecnici di definizione del processo, ma non appena sarà resa nota la data di udienza saranno predisposti appositi comunicati.
In tal modo lo stesso Collegio Giudicante si è riservato la possibilità, particolarmente dibattuta in sede di udienza, di pronunciarsi sulla sollevata eccezione da parte dell’Udu di rinviare gli atti di causa alla Corte di Giustizia al fine di valutare l’opportunità di sindacare la legittimità della normativa italiana rispetto alle direttive europee e alla normativa sopranazionale richiedendo la predisposizione di una memoria sull’argomento.
L’attività espletata ha consentito di tentare l’avvio di un’azione diretta all’inversione del granitico orientamento giurisprudenziale del Tar del Lazio che ad oggi non ha concesso alcuna sospensiva ad eccezione di un ricorso individuale da poco avanzato dall’Udu, ma fondato su motivazioni peculiari concernenti un singolo ricorrente.
Tale precedente favorevole da noi ottenuto rappresenta la prima breccia aperta per l’anno accademico corrente su un corso di laurea come Medicina e Chirurgia tassativamente previsto dalla l. 264 del 1999 e mette in luce le contraddizioni di un sistema iniquo che da un lato ha visto i nostri ragazzi confrontarsi su ottanta quesiti di cui poi soli 78 ritenuti validi, da un altro la ripetizione della prova a Catanzaro su 80 quesiti, e da un altro ancora il rifacimento della prova direttamente su 78 quesiti.
Nel frattempo il Tar di Firenze ha disposto un accertamento sui posti disponibili negli atenei toscani prendendo atto di quanto da noi denunciato in merito alle cosiddette riserve dei posti, che oltre a mettere in evidenza l'illegittimità delle istruttorie per la definizione numerica delle capienze universitarie, mette in discussione lo stesso metodo dell'accesso programmato.
LETTERE E FILOSOFIA
Anche per tali corsi è stato predisposto un accesso programmato che ha costretto la nostra organizzazione alla proposizione di un ricorso diretto ad eliminare l'ennesima barriera che si frappone tra i nostri studenti e il libero accesso al sapere. È pertanto attualmente in corso una istruttoria, nonché la richiesta di una relazione motivata alle università e amministrazioni interessate.
PROFESSIONI SANITARIE
Per tale corso di laurea è stata predisposta una apposita prova basata su un test a risposta multipla e sulla base della valutazione dei titoli. Sono state presentate all’uopo delle istanze in via di autotutela che hanno determinato la revisione della graduatoria ed è stato presentato un ricorso giurisdizionale diretto ad ottenere l’ingresso in graduatoria contro tale iniquo sistema di accesso programmato.
FISIOTERAPIA
È attualmente pendente un accertamento giurisdizionale per un corso di laurea ove non sono stati assegnati tutti i posti del corso di laurea nonostante l'esclusione di alcuni dei nostri ragazzi. È stato così predisposto un ricorso al Tar per far entrare gli studenti in graduatoria e il Collegio ha richiesto chiarimenti sulla delicata questione.
AZIONE PENALE
L’Udu ha presentato ben due esposti alla Procura della Repubblica di Roma per denunciare le numerosissime irregolarità segnalate da coloro che hanno partecipato nelle Università italiane alle prove di ammissione ai corsi di laurea per l'anno accademico 2007/2008.
Ciò a tutela di ogni singolo candidato e nell’interesse dello Stato alla correttezza, trasparenza e legalità di prove di selezione così importanti per il futuro di migliaia di studenti.
Negli esposti è stato illustrato (ed allegato) l’elevatissimo numero di denunce pervenute all’Udu da parte dei candidati-testimoni di anomalie, tali da compromettere gravemente i principi basilari di par condicio fra i partecipanti a pubblici concorsi, di correttezza e buon andamento degli stessi, di riservatezza dei dati, e di rispetto delle leggi.
Le denunce, pervenute all’organizzazione per le vie brevi, posta cartacea ed elettronica, hanno ad oggetto irregolarità riscontrate nella quasi totalità delle Università italiane (Milano, Torino, Brescia, Pavia, Varese, Genova, Bologna, Modena, Ancona, Firenze, Pisa, Siena, Perugia, Chieti, Roma, L’Aquila, Campobasso, Napoli, Foggia, Messina, Catania, Palermo, Cagliari, Sassari).
Infatti, dalle denunce raccolte è emerso che il fenomeno di “mal costume” si verifica in modo sostanzialmente omogeneo su tutto il territorio nazionale con lo scopo precipuo di privilegiare alcuni concorrenti a danno di altri, e favorire l’accesso ai corsi di laurea a determinati candidati a discapito di altri studenti.
Inoltre, vi illustriamo un caso specifico dettagliatamente rappresentato, tra le altre cose, nel secondo esposto presentato dall’Udu nel mese di novembre, ad integrazione di quanto denunciato nel settembre 2007. Si tratta di un fatto di particolare gravità emerso da un impegnativo lavoro di verifica svolto su centinaia di elaborati dei partecipanti alla prova di ammissione ad un corso di laurea ad accesso programmato di un ateneo laziale. Tali elaborati sono stati acquisiti mediante una continua richiesta di accesso agli atti.
La minuziosa analisi espletata ha condotto all’individuazione di anomalie negli altissimi punteggi attribuiti ai primi 50 candidati ammessi al corso di laurea. Abbiamo riscontrato molteplici correzioni effettuate “in corsa” ovvero successivamente ad una prima risposta data, mediante numerose caselle annerite, ovvero i cosiddetti ripensamenti. È facile osservare che statisticamente le correzioni sono inversamente proporzionali alla posizione più avanzata in graduatoria, ovvero è raro che i primi classificatisi effettuino talmente tanti ripensamenti nelle prove.
Peraltro, dalle nostre verifiche concernenti i risultati dei precedenti anni, abbiamo appurato che mai in alcuna prova vi sono stati tanti ripensamenti e sono state predisposte all'uopo delle analisi statistiche che hanno messo ulteriormente in luce il dato senza precedenti.
I candidati - poi ammessi - hanno optato anche sino a quasi 50 “ripensamenti” delle risposte inizialmente fornite che poi sono risultate esatte con percentuali che si aggirano tra il 90 sino al 100%. Differentemente gli altri studenti - posizionatisi tra le ultime posizioni - non effettuavano in alcuni casi alcun ripensamento e quando li effettuavano vi era un normale margine di errore intorno al 50 %.
Alcuni casi sembrerebbero rappresentare segni di manomissioni esterne e di mano diversa da quella del candidato e si ricollegano alle denunce segnalate all’Udu e relative alla riconsegna degli elaborati alla Commissione con la busta aperta.
Rivedendo i primi 50 test si notano talmente tante caselle annerite che denotano dei chiari segni da rendere quantomeno la prova riconoscibile e di per sé annullabile.
Da quanto sopra rappresentatovi, comprenderete che il lavoro di analisi sulle irregolarità e sugli illeciti, finora condotto, ha lo scopo di fornire elementi utili allo svolgimento di indagini mirate a verificare l’esistenza di un sistema diffuso di illegalità e di mala gestio dei concorsi di accesso agli atenei italiani che mina gravemente principi basilari dello Stato italiano, anche di rilievo costituzionale.
Pertanto abbiamo richiesto un’azione di indagine, da parte delle autorità competenti, ampia, ramificata e coordinata fra le varie Procure della Repubblica del territorio italiano. È stato così da noi predisposto un articolato dossier utile per tutte le Procure Italiane che intendessero indagare sui fatti da noi esposti. Ad oggi ci risulta che la nostra richiesta sia stata accettata con l’apertura di inchieste da Roma, a Milano, a Varese, a Campobasso e a molteplici ed ulteriori capoluoghi ove su più fronti siamo costantemente impegnati.
Continueremo a tenervi informati sull’evoluzione della vicenda e su ogni nostra ulteriore iniziativa.
Rimaniamo a vostra disposizione per ogni eventuale ed ulteriore dubbio o approfondimento chiedendovi espressamente di inoltrare ogni vostra richiesta ad info@udu.it, o di contattare esclusivamente i nostri legali e i ragazzi dell’Udu.
L'Esecutivo Nazionale UDU
Avvocato Michele Bonetti
La campagna per la legalità
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5 commenti:
Pare che io dissenta con la maggioranza degli studenti universitari, che credo voi rappresentiate.
Sono uno studente di Giurisprudenza ed uno dei miei sogni è che si preveda un numero chiuso anche per questa mia facoltà. Migliaia di caproni senza idee e senza sogni (il cui padre sogna che ereditino lo studio di famiglia) s'iscrivono ogni anno solo perché non sanno cosa fare, non hanno una passione. Quest'ipertrofia della popolazione studentesca fa si che anche gli studenti più volenterosi e che iscrivendosi hanno compiuto una scelta consapevole si trovano a dover lottare con la, a questo punto, fisiologica inefficienza del sistema.
Finiamola coi perbenismi, un test d'ingresso BEN CONGEGNATO (nel senso, in primis, che solo impegnandosi lo si possa superare) e con controlli esterni (onde evitare aiuti ai "figli di") sarebbe la soluzione migliore.
Dissento anch'io, e in modo assoluto. Sono studentessa di Medicina e Chirurgia, entrata senza aiuti da parte di nessuno, dopo aver passato un mese a preparare il test di ammissione.
Mi confronto quotidianamente con i miei compagni di corso, alcuni più convinti del cammino intrapreso, altri meno. E l'unica conclusione che mi sento di trarre è: sì a un test di ammissione serio, privo degli errori di cui ormai sono tappezzate tutte le prove ministeriali, ma efficace al fine di selezionare gli studenti. E' un'espressione dura probabilmente, ma, vedendo i miei compagni, mi rendo conto del grande torto che verrebbe loro fatto ad ammettere persone in modo del tutto indiscriminato, "intasando" una struttura già debole a livello organizzativo come l'Università italiana con studenti che scelgono un percorso in maniera del tutto casuale.
Quello dei favoritismi è un problema che esiste purtroppo, e che va contrastato con ogni mezzo. Ma è una questione del tutto indipendente dal test di ammissione: chi non viene favorito all'inizio, probabilmente non ci mette nulla a comprarsi gli esami, con buona pace dei sostenitori della "libera scelta".
Volevo porre l'attenzione sull'ultima novità a proposito delle lauree specialistiche a numero programmato. Sono una laureanda in scienze dell'architettura di Firenze, ho sostenuto tutti gli esami previsti dal piano di studio e contando di laurearmi nella sessione autunnale, pensavo di iscrivermi con riserva al corso di laurea specialistica.
Qualche giorno fa, casualmente, ho scoperto invece, (il bando è di giorno 28 luglio 2008) che per accedere al corso di laurea specialistica è necessario sostenere un test di ammissione.
Questa nuova procedura, per molti aspetti incomprensibile (l'ateneo che seleziona studenti già sottoposti un test di ammissione e successivamente, per un triennio dai docenti dello stesso ateneo valutati esame per esame) è estremamente discriminante nei confronti di chi, come me, sosterrà l'esame di laurea nella sessione autunnale, creando così di fatto una forte disparità tra gli studenti che si laureano nello stesso anno accademico.
A seguito di questa nuova procedura, pur laureandomi a novembre 2008, dovrei perdere quasi un anno per sostenere l'esame di ammissione a settembre del 2009.
Ho anche visto che in qualche facoltà (Psicologia) il bando di ammissione ai test di laurea specialistica della facoltà è stato già modificato per ovviare a questa palese ingiustizia.
Mi chiedo se, per una questione di equità, non sia il caso di modificare i bandi di tutte le facoltà dell'Ateneo, consentendo l'accesso con riserva ai test di ammissione alla laurea specialistica? Riusciamo a mettere insieme un gruppo in grado di trovare una soluzione a questo problema?
allora premetto che anche io sono una studentessa universitaria e studio infermieristica a bari . .volevo rispondere ad anna che io invece purtroppo non sono d'accordo per il numero chiuso!perchè tutti hanno il diritto di poter studiare . .la selezione avviene in maniera del tutto naturale..se uno è in grado di portare avanti gli studi è bene per lui altrimenti lascia ma almeno si da la possibilità a tutti di poter accedere! io sono per la democrazia! nel mio corso di studi ci sono caproni che hanno passato il test di ingresso per le professioni sanitarie per fortuna come dicono loro.ma il loro impegno si vede ! ho conosciuto una ragazza del mio corso di studio che non era molto brava ma dopo si è impegnata tantissimo e si è laureata tre mesi fa prima di me! quindi questo sta a significare che ci vuole solo un pò di impegno e tutti i sogni si possono avverare! ecco perchè io sono per il numero aperto a tutti! tutti voi avete il diritto di poter fare quello che avete sempre sognato ..
ciao a tutti io sono una studentessa universitaria e mi sto laureando in ostetricia! tra un pò il mio sogno si avvera ho sempre sognato di fare l'ostetrica e per fortuna dopo ben 4 anni di ripetuti test di ingresso al 4 anno ci sono riuscita. Volevo incoraggiare tutti i ragazzi che si sentono sconfitti per questo test non passato.! forza ragazzi non arrendetevi subito dovete farcela lo so cosa si passa l'ho passato io per ben 4 anni pensando che il mio sogno non si sarebbe mai avverato! purt il test a numeto chiuso c'è e dovete accettarlo . .se studiate un pò di più vedrete che ce la farete! in bocca al lupo a tutti . .e SPERIAMO PER I PROSSIMI CHE IL TEST NON CI SIA! UN BACIO A TUTTI
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